Page 29 - NOVEMBRE | DICEMBRE 2020 , I'M Magazine
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Col tempo (soprattutto fino al XVIII se-
                                                                      colo), le varie dinastie al potere promos-
                                                                      sero  le  costruzioni  di  varie  strutture
                                                                      idriche, non solo per motivi celebrativi,
                                                                      ma anche al fine di aggraziarsi il con-
                                                                      senso popolare; non di rado usarono far
                                                                      dono ai cittadini di nuove e magnifiche
                                                                      fontane, a simboleggiare la loro genero-
                                                                      sità o il loro potere.
                                                                      Oggi, seppur molte di queste sono an-
                                                                      date distrutte, alcune spostate dai loro
                                                                      siti originari e molte altre in attesa di
                                                                      restauro,  le  fontane  a  Napoli  conti-
                                                                      nuano a decorare la città.
                                                                      Ispirata alle fontane della reggia di Ca-
                                                                      serta, la fontana dell'Esedra, situata
                                                                      nel complesso architettonico della Mo-
                                                                      stra d'Oltremare, è senza dubbio la più
                                                                      imponente  fontana  napoletana,  con
                                                                      un'estensione di 900 m² e una capacità
                                                                      contenitiva di 4000 m³ di massa d’ac-
                                                                      qua, che raggiunge i 40 metri di altezza
                                                                      coi suoi getti vigorosi. Intorno è circon-
        La fontana dell’Esedra                                        data  da  ottocento  alberi  d'alto  fusto
        Le fontane entrarono a far parte della vita                   (perlopiù pini e lecci) e conta ben 1300
                                                                      ugelli fatti di ottone e di bronzo.
        del popolo già nel periodo della Magna Grecia,                Spostandoci in Piazza Municipio, tro-
                                                                      viamo l’iconica fontana del Nettuno,
        durante il quale, oltre che per la loro classica              realizzata su disegno di Domenico Fon-
        destinazione d’uso, furono le protagoniste                    tana  e  lavorata  da  diversi  artisti.  Di
                                                                      forma circolare, la fontana è circondata
        della sfera religiosa ed esoterica della città,               da una balaustra con quattro gradinate
                                                                      ornate da eleganti viticci a traforo, su
        essendo, alcune, letteralmente divinizzate.                   cui sono posti quattro leoni (dai quali
                                                                      sgorga l'acqua) mostranti lo scudo della
                                                                      città e del duca di Medina e di Carafa.
                                                                      Due  mostri  marini  versano  l'acqua
                                                                      nella vasca centrale sottostante, ador-
                                                                      nata con delfini che cavalcano tritoni
                                                                      che a loro volta emettono acqua: una
                                                                      composizione dovuta alla mano di Pie-
                                                                      tro Bernini. Al centro della fontana, su
                                                                      uno scoglio, due ninfe e due satiri reg-
                                                                      gono sulla testa una coppa sulla quale
                                                                      troneggia una statua di Nettuno con tri-
                                                                      dente dalla quale zampilla l'acqua.
                                                                      Proseguendo la nostra passeggiata tra
                                                                      le  fontane  monumentali,  la  fontana
                                                                      del Sebeto, che si erge in largo Sermo-
                                                                      neta è sicuramente tra le più iconiche.
                                                                      Essa rappresenta le vicende del Sebeto,
                                                                      l’antico fiume che scorreva nel cuore di
                                                                      Napoli dove la leggenda vuole che fu
                                                                      immerso  Masaniello.  Sembra  infatti
                                                                      che il cadavere del rivoluzionario, morto
                                                                      nel  1647,  sia  stato  immerso  proprio
                                                                      nelle sue acque: "Quivi lo rizzarono, e
                                                                      lavato che l'ebbero al Sebeto, lo porta-
                                                                      rono a Port'Alba." (Tommaso de Santis,
                                                                      nell’opera Storia del tumulto di Napoli).
                                                                      «Viene mo cchiú ’ncoppa e bide chille
                                                                      dueje, un ommo e na femmena, nude   29
                                                                      comme  le  fece  la  mamma:  ora  chisse


                                                                                      i’M  DICEMBRE 2020 - GENNAIO 2021
                                                                     Fontana del Nettuno
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