Page 30 - NOVEMBRE | DICEMBRE 2020 , I'M Magazine
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erano de Chiaja, ed accossí avare
            che facevano ghire li fegliule a la
            nnuda, che la ’state, cuotte da lo
            sole,  mentre  cammenavano  pe
            chell’arene parevano gente de l’A-
            freca. Ora perché isse accacciajeno
            sta brutta osanza, pe castigo, se bè
            erano belle giuvane, fujeno man-
            nate  a  sto  monte,  addove  pe  lo
            luongo  viaggio  arrevate  tutte
            nude, ’n sentennome parlare de-
            ventajeno  doje  statole:  le  quale
            porzí  saranno  n’auta  vota  man-
            nate a Napole e poste a la fontrana
            de Chiaja, primma d’arrevare a lo
            Sciatamone». (P. Sarnelli, Posili-
            cheata, III, p. 62)
            Nella Villa Comunale, tra alberi e
            giardini, si trova attualmente la
            fontana di Santa Lucia, che fu
            l’orgoglio degli abitanti del quar-
            tiere omonimo, dove era origina-
            riamente collocata. La parte cen-
            trale è formata da un grande arco
            con tre delfini appoggiati su uno
            scoglio, ai lati invece ci sono due
            lapidi dove è iscritta la storia della
            fontana.
            "Tutte le fontane di Napoli sono la-
            grime:  quella  di  Monteoliveto  è
            formata dalle lagrime di una pia
            monachella che pianse senza fine
            sulla  Passione  di  Gesù".  Così
            scrive la penna di Matilde Serao
            nel suo Leggende napoletane. La  La Fontana del Sebeto
            storia però dà una versione legger-
            mente  diversa  delle  vicende  che  Nella prima metà del Cinquecento vi fu un vero
            interessano la fontana di Mon-
            teoliveto.  Secondo  le  cronache, e proprio boom di fontane: Napoli stava superando
            infatti, la sua costruzione fu vo-
            luta dal vicerè don Pietro Antonio i 200.000 abitanti e necessitava di nuove risorse
            d'Aragona, come atto di ossequio e  idriche, cosicché alcune fontane pubbliche vennero
            ringraziamento nei confronti del
            re Carlo II di Spagna.  Detta per  costruite a ridosso di mura e palazzi.
            questo "fontana di re Carluccio",
            alla sua creazione parteciparono
            anche Dionisio Lazzari e Cosimo
            Fanzago, tra i più celebri archi-
            tetti dell’epoca.
            La Fontana del Gigante è dive-
            nuta nel tempo una delle più fa-
            mose fontane monumentali di Na-
            poli. Voluta dal duca d'Alba don
            Antonio Alvarez di Toledo, viene
            detta del Gigante perché quando
            si  trovava  nell'originaria  loca-
            zione, nei pressi di palazzo reale,
            era vicina alla colossale statua del
            Gigante. Una seconda denomina-
            zione le fu assegnata in seguito al
            1815, anno in cui fu rimossa da
       30   Piazza Plebiscito e spostata verso
            il molo, di fronte alla costruzione


            i’M  DICEMBRE 2020 - GENNAIO 2021
                     La Fontana di Monteoliveto
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