Page 28 - NOVEMBRE | DICEMBRE 2020 , I'M Magazine
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La Fontana del Gigante
                 Le fontane di Napoli






                  Zampilli d’acqua su opere monumentali





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                         ampilli d’acqua che si innalzano sfer-  In epoca romana la città si arricchì ulteriormente di
                         zanti su opere monumentali: prome-  queste strutture idriche. Tra le poche sopravvissute,
                         moria artistici dei tempi aurei in quel  quella sita all'interno della Parco Archeologico del
                         di Napoli, dove le fontane, per l’ap-  Pausilypon, lunga circa 26 metri, merita un appunto
                         punto, sono parte integrante della sto-  in agenda.
            Zria cittadina, che incrementano (as-          Fu, tuttavia, solo nel medioevo che le fontane, oltre
            sieme alle scale e alle edicole sacre) il panorama del-  alle funzioni di decoro e arredo urbano, giunsero al
            l'urbanistica e dell'architettura partenopea.  loro classico utilizzo: dissetarsi.
            Entrarono a far parte della vita del popolo già nel  Nella prima metà del Cinquecento vi fu un vero e
            periodo della Magna Grecia, durante il quale, oltre  proprio boom di fontane: Napoli stava superando i
       28   che per la loro classica destinazione d’uso, furono le  200.000 abitanti e necessitava di nuove risorse idri-
            protagoniste della sfera religiosa ed esoterica della  che, cosicché alcune fontane pubbliche vennero co-
            città, essendo, alcune, letteralmente divinizzate.  struite a ridosso di mura e palazzi.

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