Page 53 - Settembre | Ottobre 2019 , I'M Magazine
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ROBERTO
BOLLE
L’amore per la danza è stato
totalitario, ha preteso tutto.
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ambino innamorato della danza, ballava sulle note della
sigla di “Fantastico”. È grazie a questa irrefrenabile vo-
glia di ballare, che il ragazzo di Casale Monferrato è di-
ventato étoile del balletto mondiale. Le prime lezioni le
ha prese a 6 anni, a 12 è entrato alla Scuola del Teatro
B alla Scala di Milano, a 15 è stato notato da Rudolf Nure-
yev, che lo voleva per interpretare Tadzio in “Morte a Venezia”. Primo
ballerino a 21, a 23 ha scelto di fare il precario del palcoscenico, lavo-
rando con le compagnie più prestigiose al mondo. Una vita irripetibile,
un talento unico, innato, ma anche alimentato da sacrifici enormi, tutti
ripagati, però, da una magnifica realtà che ha superato i sogni.
Gli esordi. Come è nata la passione per la danza? La sua famiglia
l’ha appoggiata?
La mia passione per la danza è nata in maniera molto naturale, ma su-
bito forte, decisa. Da bambino ero invaghito del ballo in tv. Una mia com-
pagna di classe frequentava un corso di danza, la mattina la costringevo
a raccontarmi cosa aveva imparato, a insegnarmi i passi. A sei anni
chiesi a mia madre di iscrivermi ad una scuola, lei mi rispose che se
l’anno successivo fossi stato della stessa idea, mi ci avrebbe portato. Il
settembre dopo ero iscritto a Vercelli, poi l’Accademia della Scala di Mi-
lano e via dicendo…Non ho mai smesso di ballare.
Quanto è stato doloroso allontanarsi dalla famiglia per studiare
danza? Ha avuto momenti di scoramento, o è sempre stato con-
vinto del percorso intrapreso?
È stato molto difficile e doloroso. Avevo solo 11 anni quando mi sono tra-
sferito a Milano, sono stati anni durissimi. Ho avuto una forte crisi in-
torno ai 14 anni alla fine della terza media. Erano già 3 anni che stu-
diavo all’Accademia della Scala di Milano. Avevo tutta la famiglia lon-
tana, mi mancava casa terribilmente, mi sentivo solo e volevo tornare
indietro. Chiesi a mia mamma di iscrivermi ad un liceo scientifico di
Vercelli perché non avevo intenzione di superare l’esame per proseguire
gli studi a Milano. Lei fu molto accomodante, mi iscrisse e mi disse sem-
plicemente “puoi fare quello che vuoi, ma non precluderti la strada. Af-
Roberto Bolle. Nato a Casale Monferrato
il 26 marzo 1975. È il primo ballerino al fronta gli esami come sai e poi, qualsiasi scelta farai, avrai la tua fami-
mondo a essere contemporaneamente glia al tuo fianco”. Affrontai gli esami con serenità e dando tutto quello
Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Princi- che potevo. Quando mi annunciarono che ero stato preso agli studi su-
pal Dancer dell'American Ballet Theatre di periori di danza in Accademia, i dubbi si sciolsero in un istante. Era
New York. In tv è stato recentemente quella la mia strada: danzare. Non ho più avuto dubbi al riguardo. 53
protagonista del programma “Danza con
me” andato in onda su Rai Uno.
i’M SETTEMBRE-OTTOBRE 2019