Page 30 - Settembre | Ottobre 2019 , I'M Magazine
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mente, un popolo che ama i di-
            vieti:  utilizzando  i  pozzi  già
            esistenti,  si  ampliarono  le  ci-
            sterne  sottostanti,  ricavando
            così altro tufo destinato alle co-
            struzioni. Il perpetuarsi di que-
            sta attività ha fatto sì che la
            città si erga su una superficie
            convessa,  determinando,  tut-
            t’oggi,  una  fragilità  diffusa
            delle  strade,  specie  in  alcuni
            punti.
            Il  reticolato  di  nicchie  non
            smise di essere utilizzato nem-
            meno  durante  la  Seconda
            Guerra Mondiale: i cunicoli si
            mostrarono rifugi perfetti per
            proteggersi dai disastrosi bom-
            bardamenti  che  colpirono  la
            città.
            Per  circa  un  lustro,  il  sotto-
            suolo di Napoli fu in fermento


                  Per circa un lustro, il sottosuolo di Napoli fu in fermento tanto

                   quanto il soprasuolo, tant’è che le cavità furono illuminate e
             sistemate per accogliere decine e decine di persone che al suono della

                 sirena si affrettavano a scendere per le scale che scendevano in
             profondità. Resti di arredi, graffiti e vari oggetti testimoniano ancora

                 oggi la grande paura dei bombardamenti e i numerosi periodi
                della giornata vissuti nei rifugi, facendo riemergere uno spaccato

                di vita importante e al tempo stesso tragico della storia cittadina.



            tanto quanto il soprasuolo, tan-
            t’è che le cavità furono illumi-
            nate e sistemate per accogliere
            decine e decine di persone che
            al suono della sirena si affret-
            tavano a scendere per le scale
            che scendevano in profondità.
            Resti di arredi, graffiti e vari
            oggetti  testimoniano  ancora
            oggi la grande paura dei bom-
            bardamenti  e  i  numerosi  pe-
            riodi della giornata vissuti nei
            rifugi, facendo riemergere uno
            spaccato di vita importante e
            al  tempo  stesso  tragico  della
            storia cittadina.
            Al  vico  Sant’Anna  di  Palazzo
            52,  Napoli  offre  un  percorso
            sbalorditivo che, attraverso il
            in altri luoghi..
       30   tempo e la storia, consegna ai
            turisti un viaggio impossibile



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