Page 40 - Maggio | Giugno 2019 , I'M Magazine
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Pulcinella con il volto dell’artista dell’opera e
scugnizzi partenopei: un tripudio di “napole-
tanità”.
All’interno della stazione Salvator Rosa si
trova la sorprendente “mano” di Mimmo Pa-
ladino, collocata in un tragitto che sembra ri-
prendere i motivi fiabeschi dei racconti
Grimm e i tunnel delle scale mobili sembrano
proiettare in un’altra dimensione e confon-
dono gli occhi per le curiose prospettive a cui
danno luogo. La stazione possiede anche una
seconda uscita a valle di via Salvator Rosa
dove vi è la scultura del Pulcinella di Lello
Esposito che con la sua solita insolente curio-
sità guarda dall’alto la vita della città che
scorre. Alle sue spalle vi è il palazzo dove
visse l’autore della famosa canzone “O’sole
mio”, abbellito da una serie di insegne colo-
rate e da una coinvolgente pioggia di raggi
dorati, sempre ad opera di Mimmo Paladino.
Rosso pompeiano e pietra vesuviana per la
stazione Museo, che raccoglie le opere del-
l’Accademia di Belle Arti di Napoli e un calco La stazione Salvator Rosa
in bronzo della imponente Testa di cavallo
detta “Carafa”. È gremita di colori, mosaici,
Potrebbe essere chiamata “la stazione della
pace”, quella di Dante, per il suo lungo mo- installazioni, sculture e fotografie:
saico “L’Universo senza bombe”. La parete
del piano inferiore, invece, è interamente im- la metropolitan a Napoli
pegnata da “Senza titolo” di Jannis Kounellis:
una spaziosa pannellatura di acciaio sulla regala uno spettacolo
quale vi sono delle travi simili a binari che
reggono diverse paia di scarpe maschili e sorprendente agli amanti dell’arte
femminili, un soprabito, un cappello e loco-
motive di trenini giocattolo. contemporanea, e non solo.
Fiore all’occhiello di questo straordinario pro-
getto artistico “Metro dell’Arte” è la stazione Questo bellissimo concetto di
Toledo, eletta la più bella d’Europa dalla
Cnn e dal quotidiano britannico “Daily Tele- museo aperto la rende tra
graph”.
La più suggestiva opera di questa stazione è le più affascinanti del mondo
la “Crater de luz”, un grande cono che attra-
versa in profondità tutti i livelli della stazione
che ricorda le sfaccettature del mare, con dif- e accompagna lo spettatore
ferenti tonalità di blu che riempiono lo spazio
e affascinano ogni anno migliaia di passeg- nel suo percorso quotidiano.
geri. Dello stesso artista (Robert Wilson) è
l’opera “Relative light”: migliaia di LED pro-
grammati sulla gamma cromatica degli az-
zurri che creano suggestive e variabili armo-
nie luminose.
All’interno della stazione tutto ricorda la sto-
ria passata e recente di Napoli. Al primo
piano interrato si possono ammirare i resti
delle mura aragonesi che cingevano la zona
in epoca medievale, nell’atrio invece si tro-
vano due mosaici che raffigurano rispettiva-
mente due eventi legati al popolo partenopeo:
la realizzazione della metro (in particolare, la
bonifica dei quartieri bassi di Napoli in rela-
della città..
40 zione alla ferrovia metropolitana, 1884) e una
processione guidata da San Gennaro, patrono
i’M MAGGIO-GIUGNO 2019
La stazione Museo