Page 52 - Novembre | Dicembre 2024 , I'M Magazine
P. 52
“ Sul palcoscenico è come se stessi lì dove non può succedermi “
nulla. È il posto dove sono più in contatto con me stesso.
Cosa è per te la malinconia?
cerca una famiglia e ci ritroviamo ad andare incontro
Credo che la malinconia sia un fatto culturale, è un
l’uno all’altro. Io abbandono delle certezze e lui ne
modo di leggere la vita. A Napoli abbiamo questa du-
plicità, siamo sempre ironici, ma al tempo stesso ma- vece è un nonno moderno, un giramondo, ma alla fine
trova altre.
linconici. Noi viviamo con il Vesuvio che è un vulcano
attivo, ma lo consideriamo un monumento alla bel- Che rapporto hai con i bambini?
lezza. Io vengo dai campi Flegrei, dove sotto scorre Adoro i bambini, purtroppo non ho figli e per me è un
lava: questo contrasto tra il paesaggio bellissimo e il gran rimpianto, mi sarebbe piaciuto avere tanti figli
pericolo che c’è sotto, genera quella malinconia. e tanti nipoti. I bambini sono immediati, sono veri,
non hanno sovrastrutture, quei “denti di cane” che si
Un lato nascosto di te. formano sotto l’animo umano come sotto le barche. Li
Non mi piace esporre il dolore troppo intimo pubbli- considero un miracolo. Quando vengono a teatro e re-
camente quando è relativo ad altre persone. È come stano fermi davanti a “Natale in casa Cupiello”, che è
mettere in piazza qualcun altro, ma per quello che ri- una commedia assolutamente per adulti, resto basito
guarda solo me, non ho difficoltà a mostrarmi anche e penso che vedano qualcosa che noi non possiamo co-
negli aspetti più bui. Sono pronto a parlare e a condi- gliere, e che ha a che fare con la manifestazione di
videre. Cerco di essere me stesso, anche perchè il vero Dio.
lavoro dell’attore è portare se stesso.
Cosa è per te Dio?
Teatro e cinema. Differenze. Dio lo immagino come un palcoscenico. Non sono un
Al teatro decido tutto, al cinema devo andare incontro credente nel senso classico. Non mi piace la parola
a tante esigenze, quindi ovviamente non riesco a fare “credere”, presuppone l’obbedienza ed io penso che se
il prodotto esattamente come dico io. Per me è più Dio esiste, ci voglia liberi. Io spero in Dio, ma non di
complicato il cinema solo per questo motivo. rivedermi in un aldilà così come sono. Immagino l’u-
niverso così immenso, così pienamente intenso: ecco,
Nel tuo ultimo film per il cinema, “La guerra mi perdo in quel pensiero e per me in quello smarri-
dei nonni”, com’è stato interpretare un nonno? mento c’è Dio. Dio non è nella certezza, ma nello
52 Ho vestito i panni di un nonno in coabitazione con smarrimento. Non mi piace che l’idea che Dio ci faccia
sentire sicuri, ma piuttosto smarriti. Siamo spesso
Max Tortora che è simpaticissimo. Io interpreto il
nonno tradizionale, un restauratore di legno, lui in- pieni di stupide, illusorie certezze, quando la vita è
i’M GENNAIO-FEBBRAIO 2024