Page 65 - Gennaio | Febbraio 2022 , I'M Magazine
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ago, alias Jacopo Car-
dillo, scultore ita-
liano, classe ’87, è di-
ventato in poco tempo
J uno degli scultori più
acclamati del pano-
rama internazionale. Dopo il
liceo artistico e l’Accademia
di belle arti, si è guadagnato
l’appello di “social artist” per
la sua capacità di coniugare
il talento artistico con le doti
comunicative, grazie anche
alle dirette web che permet-
tono di seguire l’intero pro-
cesso di realizzazione di un’o-
pera d’arte.
La sua ricerca affonda le ra-
dici nelle tecniche ereditate
dai maestri del Rinasci-
mento: utilizza un materiale
della tradizione, il marmo,
per raccontare le storie della
nostra contemporaneità. A
muoverlo e la volontà di inno-
vare, prendendo esempio
dalle lezioni del passato. Au-
tore, tra le varie opere, di un
busto in marmo di Benedetto
XVI nel 2009 (poi spogliato e
trasformato in “Habemus Ho-
minem” in seguito alle dimis-
sioni del Pontefice), nel 2010,
a soli 23 anni, è stato selezio-
nato per esporre l’opera du-
rante la 54esima Biennale di
Venezia organizzata da Vit-
torio Sgarbi.
Qual è il momento più emo-
zionante per un artista? “Il
momento più bello è quello in
cui ti trovi davanti al blocco
di marmo: è lì che capisci che
tutto dipende da te”.
Jago ci tiene molto a puntua-
lizzare che tutti i traguardi
raggiunti sono dipesi da lui.
“In Italia si è abituati ad at-
tribuire a qualcun altro il
successo di un artista, si è
sempre pronti a dire “quel-
l’artista l’ha scoperto lui”. Io
rifiuto tutto questo e nessuno
potrà applicare a me questo
luogo comune. Io mi rein-
vento e mi scopro da solo
tutti i giorni. “Quando si
parla del successo di un arti-
sta, tutti dicono: era un ra-
gazzo di Anagni e poi è
esploso alla Biennale. E no.
Tra il ragazzo di Anagni e la 65
Biennale di Milano c’è l’abne-
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