Page 52 - Novembre | Dicembre 2024 , I'M Magazine
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non è solo la bellezza della città, ma è qual-
            cosa di viscerale. È come se mettendo i piedi
            nudi a terra, ci collegassimo alla nostra città.
            Infatti io cammino sempre scalza anche dove
            non dovrei.

            La tua prima etichetta e i tuoi primi di-
            schi. Quale è stata per te la tappa fonda-
            mentale?
            La  mia  prima  tappa  significativa  è  stata
            quando  un  produttore  napoletano  impor-
            tante, Giuseppe Cennamo, mi aiutò ad aprire
            la mia etichetta. Era il 2013. Da lì il mondo
            della musica ha iniziato a prendermi un po’
            più sul serio. Lui mi ha insegnato a fare di-
            schi, ne sfornavo almeno quattro, cinque al
            mese perché avevo tanta roba in testa.
            La  tua  famiglia  ha  accettato  questa
            strada?
            La mia famiglia non mi ha mai detto nulla
            perché ho iniziato tardi a fare la dj, avevo 28
            anni. Prima di questo lavoro ho fatto di tutto,
            la cameriera, la barista, ho lavorato in un di-
            scount, come maestra d’asilo. Questo lavoro
            oggi ci consente di vivere bene e di non avere                     “
            paura della bolletta della luce o del telefono,
            cose che in passato erano un incubo.
                                                              Economicamente in famiglia eravamo
            Il mondo della discoteca è associato ad
            una vita sregolata. Cosa ti tiene in equi-        molto in difficoltà, quindi pregavo mia
            librio?
            In passato molto di più. Il nostro mondo era         madre di comprarmi le pile che si
            alcool, droga e notti brave, il dj era quello
            stanco, con le occhiaie, ubriaco… Oggi è cam-   scaricavano continuamente nel walkman.
            biata l’idea del dj: ha una figura un po’ più
            healty, mangia sano, si allena, è spesso ve-          Ne consumavo tante, cercavo di
            gano ecc. Io sono astemia, mi sveglio presto
            e dormo presto durante la settimana. Non mi
            piace buttare via la giornata dormento fino       24 ore, ricordo che la musica rallentava
            al pomeriggio. Poi vivo sola con i miei cani,
            quindi loro mi tengono molto in equilibrio do-              ed io andavo in crisi.
            vendomene prendere cura.

            La vita da dj pensi sia conciliabile con           centellinarle, ma si scaricavano ogni “
            quella di una famiglia?
            L’idea che chi fa il dj non possa avere una fa-
            miglia è sbagliata. Il dj è via solo nel week
            end ed è a casa dal lunedì al venerdì. Non ho
            voluto avere figli per scelta, perché non è un
            mondo bello per mettere al mondo una per-
            sona. Lo trovo un atto di egoismo. Ma non è
            vero che un dj non ha tempo per un figlio,
            anzi, per me non ha tempo chi fa un lavoro
            d’ufficio  e  sta  fuori  dalle  8  alle  19  tutti  i
            giorni.

            Il tuo è un ambiente maschilista?
            Tutti gli ambienti sono maschilisti. Il mio
            mondo è molto maschilista, anzi più sessista
            che maschilista. Noi donne siamo accusate di
       52   tutto, se mettiamo una foto più osè, è per
            mettere in mostra il nostro corpo e ti chie-


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