Page 50 - Novembre | Dicembre 2024 , I'M Magazine
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DEBORAH
DE LUCA
Dietro la consolle un’anima bella
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na donna unica quella che c’è sotto il cari- Quando hai capito che potevi fare della musica
smatico abito della dj internazionale. Un’a- un lavoro?
nima bella, fragile e forte allo stesso tempo, Ho sempre cercato di lavorare con la musica, qualun-
Uspietatamente sincera, ma soprattutto que lavoro facessi: la cameriera, la barista: la musica
profonda, che si consegna all’interlocutore con rispo- era sempre con me, mi accompagnava. Non credevo,
ste che lasciano senza fiato per l’immediatezza, la nu- però, potessi farne un lavoro, mi hanno incanalato gli
dità del pensiero, la saggezza. Una donna che porta altri. Non pensavo di essere all’altezza, era un sogno
indelebili le tracce di una bambina che si cibava dei che consideravo irrealizzabile. Il mio obiettivo era
vinili del papà nei sabati pomeriggio casalinghi, in solo portare a casa lo stipendio per pagarmi un affitto
quella Scampia che le è stata madre e che l’ha affa- ed aiutare i miei genitori. Ancora oggi, quando ci
mata al punto da darle quella forza per emergere. penso, non ci credo.
Deborah, com’è nata la passione per la musica? La tua vita è stata divisa tra Nord e Sud, ma il
La passione della musica è nata con me. Ricordo il tuo cuore è rimasto sempre a Napoli. Cosa rap-
momento in cui ho scoperto la dance: mio padre mi presenta per te questa città?
mise un vinile di Madonna ed io iniziai ad interes- Ho vissuto molti anni al Nord, ma ho sempre sentito
sarmi a questo genere. Economicamente in famiglia l’appartenenza ad un altro luogo. A scuola durante
eravamo molto in difficoltà, quindi pregavo mia l’adolescenza ho avuto un periodo difficilissimo, non
madre di comprarmi le pile che si scaricavano con- mi capivano e non volevo essere capita. Mi mancava
tinuamente nel walkman. Ne consumavo tante, cer- casa e casa mia era Napoli, coi suoi colori, i suoi sa-
cavo di centellinarle, ma si scaricavano ogni 24 ore, pori, la musica. Per me Napoli è una mamma e noi
ricordo che la musica rallentava ed io andavo in siamo tutti figli, tutti fratelli. Napoli è madre e Dio
50 crisi. insieme. Non si può spiegare a chi non è napoletano,
i’M NOVEMBRE-DICEMBRE 2024