Page 22 - Settembre | Ottobre 2023 , I'M Magazine
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giorno,  ma  anche  uno  dei  più
            suggestivi grazie alla cornice dei
            rotabili  storici  e  cimeli  ferro-
            viari.
            Ad attendere il visitatore all’in-
            gresso c’è la statua in ghisa di re
            Ferdinando, una delle opere in
            questo materiale più grandi mai
            realizzate in Italia. Il re sembra
            indicare proprio il punto esatto
            in cui furono costruite le prime
            officine ferroviarie delle Due Si-
            cilie  e  dell’intera  Italia,  sulla
            scia delle ferrovie inglesi.
            I 36 mila metri quadrati si arti-
            colano in padiglioni e settori che
            raccontano oltre un secolo di sto-
            ria  ferroviaria.  Qui  è  possibile
            ammirare  ben  25  locomotive  a
            vapore, la riproduzione della fa-




                   Dal treno reale che nel 1839 compì il viaggio inaugurale
               delle ferrovie italiane coprendo gli otto chilometri tra Napoli e

             Portici, alle imponenti locomotive che furono impiegate tra la fine

              dell'Ottocento e i primi decenni del ventesimo secolo. Dal vapore
                     all'elettricità, dalla terza classe con le panche di legno

             al convoglio reale, con salotto e sala riunioni. Dal vagone postale

                            al vagone prigione: da questi punti si snoda

                il nostro viaggio spazio-tempo alla ricerca di essenze perdute.






            mosa  Bayard  (considerata  la
            prima locomotiva italiana), 6 lo-
            comotori elettrici, 12 rotabili.
            Tra le attrattive più preziose che
            ospita il Polo Museale, troviamo
            varie carrozze come ad esempio
            quella per la posta, per i dete-
            nuti e la carrozza numero 10 del-
            l’ex Treno Reale (oggi treno Pre-
            sidenziale) che fu costruita dalla
            Fiat  nel  1929  per  le  nozze  di
            Umberto II di Savoia con Maria
            Josè del Belgio è donata poi al
            Museo da Francesco Cossiga. È
            all’interno dei convogli, molti dei
            quali è possibile visitare proprio
       22   salendo “a bordo”, che avviene il
            miracolo del viaggio nel tempo:
            ci si inoltra nello stretto corri-

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