Page 30 - Settemmbre | Ottobre 2021
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cornice dei rotabili storici e cimeli
            ferroviari.
            Ad  attendere  il  visitatore  all’in-
            gresso c’è la statua in ghisa di re
            Ferdinando, una delle opere in que-
            sto materiale più grandi mai realiz-
            zate in Italia. Il re sembra indicare
            proprio il punto esatto in cui furono
            costruite le prime officine ferrovia-
            rie delle Due Sicilie e dell’intera Ita-
            lia, sulla scia delle ferrovie inglesi.
            I 36 mila metri quadrati si artico-
            lano in padiglioni e settori che rac-
            contano oltre un secolo di storia fer-
            roviaria. Qui è possibile ammirare
            ben 25 locomotive a vapore, la ripro-
            duzione della famosa Bayard (consi-
            derata  la  prima  locomotiva  ita-
            liana), 6 locomotori elettrici, 12 ro-
            tabili.
            Tra  le  attrattive  più  preziose  che
            ospita  il  Polo  Museale,  troviamo
            varie  carrozze  come  ad  esempio
            quella per la posta, per i detenuti e
            la carrozza numero 10 dell’ex Treno
            Reale (oggi treno Presidenziale) che
            fu costruita dalla Fiat nel 1929 per
            le nozze di Umberto II di Savoia con
            Maria Josè del Belgio è donata poi
            al Museo da Francesco Cossiga.
            Un ponte teso tra passato e presente
            che congiunge idealmente la Bayard
            ai  sofisticati  e  velocissimi  treni
            dell’Alta Velocità: questo è oggi Pie-
            trarsa.
            È all’interno dei convogli, molti dei
            quali è possibile visitare proprio sa-
            lendo “a bordo”, che avviene il mira-
            colo del viaggio nel tempo: ci si inol-
            tra nello stretto corridoio tra le gri-
            gie poltroncine consunte. Dal treno
            reale che nel 1839 compì il viaggio
            inaugurale delle ferrovie italiane co-
            prendo gli otto chilometri tra Napoli
            e Portici, alle imponenti locomotive
            che furono impiegate tra la fine del-
            l'Ottocento e i primi decenni del ven-
            tesimo secolo. Dal vapore all'elettri-  Ad attendere il visitatore all’ingresso
            cità, dalla terza classe con le panche
            di legno al convoglio reale, con sa-  c’è la statua in ghisa di re Ferdinando,
            lotto e sala riunioni. Dal vagone po-
            stale al vagone prigione: da questi  una delle opere in questo materiale più
            punti che si snoda il nostro viaggio  grandi mai realizzate in Italia.
            spazio-tempo alla ricerca di essenze
            perdute,  nostalgici  di  epoche  mai  Il re sembra indicare proprio il punto
            vissute.
            Treni,  convogli  e  carrozze  che  non  esatto in cui furono costruite
            macineranno più chilometri ma che
            non smettono di riesumare la vita e  le prime officine ferroviarie delle Due
            le sensazioni di generazioni di pas-
            hanno condotti su e giù per l'Italia. .  sulla scia delle ferrovie inglesi.
       30   seggeri, e prima ancora di coloro che  Sicilie e dell’intera Italia,
            li hanno costruiti e degli altri che li



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