Page 51 - Marzo | Aprile 2024 , I'M Magazine

PATRIZIO

RISPO

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arlare con Patrizio Rispo riempie di energia positiva. È un vulcano di
idee, progetti, gioia di vivere, curiosità. Una sola vita non gli bastava così,
come lui stesso racconta, è stato capace di viverne tante in una, non solo
Psul set, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Ci racconti le origini della tua passione per la recitazione?
Il mio approccio con questo lavoro è stato naturale, non ho deciso di fare l’attore.
Sin da bambino mi guardavo dall’esterno, vivevo con questo grande spirito di os-
servazione verso gli altri. Sono sempre stato attratto dalle mille possibilità di vita:
stavo con un compagno che amava dipingere e mi cimentavo nella pittura, stavo
con gli adulti e facevo l’adulto, stavo con i bambini e facevo il bambino, ho intra-
preso tutti gli sport, ho provato tantissime cose. Ero assetato di vita, passavo le
giornate dagli zii anziani ad ascoltare le loro storie, mi fermavo nelle portinerie e
nelle botteghe perché ero curioso delle vite degli altri. Questo mio aspetto creava
tanta ansia a mia madre che mi vedeva una banderuola al vento, credeva che non
avessi una personalità definita, quando invece ne avevo troppe. Avevo la capacità
di raccontare gli altri e sono riuscito a farlo attraverso questo lavoro.

Quando hai scoperto la tua predisposizione artistica?
Devo ringraziare l’Istituto Bianchi, una scuola dove si stava fino alle 17, si faceva
sport, musica. I Padri Barnabiti osservavano le capacità dei singoli ragazzi ed in
me avevano scorto questa predisposizione artistica. A 17 anni, proprio lì a scuola,
ho iniziato a fare teatro e non sono più sceso dal palcoscenico. Nonostante questa
passione, ho preso la licenza scientifica e mi manca solo l’esame di Amministrativo
per prendere la laurea in Giurisprudenza. Era una ostinazione di mio padre che
studiassi perchè voleva che avessi un piano B, a cui per fortuna non ho mai dovuto
ricorrere.

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i’M MARZO-APRILE 2024