Page 33 - Luglio | Agosto 2023 , I'M Magazine
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ampilli d’acqua che
                        si  innalzano  sfer-
                        zanti su opere mo-
                        numentali: prome-
                        moria artistici dei
             Ztempi aurei in quel
             di Napoli, dove sono parte inte-
             grante della storia cittadina, che
             incrementano (assieme alle scale
             e alle edicole sacre) il panorama
             dell'urbanistica  e  dell'architet-
             tura partenopea.
             Le  fontane  caratterizzarono  la
             cultura popolare già nel periodo
             della Magna Grecia, durante la
             quale, oltre che per la loro clas-
             sica destinazione d’uso, furono le
             protagoniste della sfera religiosa
             ed esoterica della città, essendo,
             alcune,  letteralmente  diviniz-
             zate. In epoca romana la città si
             arricchì ulteriormente di queste
             strutture  idriche.  Tra  le  poche
             sopravvissute, quella sita all'in-
             terno  della  Parco  Archeologico
             del  Pausilypon,  lunga  circa  26                                     La fontana del Nettuno
             metri,  merita  un  appunto  in
             agenda.  Fu,  tuttavia,  solo  nel  Le fontane caratterizzarono la cultura popolare già
             medioevo  che  le  fontane,  oltre
             alle funzioni di decoro e arredo  nel periodo della Magna Grecia, durante la quale,
             urbano, giunsero al loro classico
             utilizzo: dissetarsi. Nella prima oltre che per la loro classica destinazione d’uso, furono
             metà  del  Cinquecento  vi  fu  un
             vero e proprio boom di fontane:  le protagoniste della sfera religiosa ed esoterica della
             Napoli   stava   superando   i     città, essendo, alcune, letteralmente divinizzate.
             200.000 abitanti e necessitava di
             nuove  risorse  idriche,  cosicché
             alcune  fontane  pubbliche  ven-
             nero costruite a ridosso di mura
             e palazzi.
             Col  tempo  (soprattutto  fino  al
             XVIII secolo), le varie dinastie al
             potere promossero le costruzioni
             di  varie  strutture  idriche,  non
             solo  per  motivi  celebrativi,  ma
             anche  al  fine  di  aggraziarsi  il
             consenso popolare; non di rado
             usarono far dono ai cittadini di
             nuove  e  magnifiche  fontane,  a
             simboleggiare la loro generosità
             o  il  loro  potere.  Oggi,  seppur
             molte di queste sono andate di-
             strutte, alcune spostate dai loro
             siti originari e molte altre in at-
             tesa di restauro, le fontane a Na-
             poli  continuano  a  decorare  la
             città.
             Ispirata alle fontane della reggia
             di Caserta, la fontana dell'Ese-
             dra, situata nel complesso archi-
             tettonico  della  Mostra  d'Oltre-                                                           33
             mare, è senza dubbio la più im-
             ponente fontana napoletana, con

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                         La fontana del Sebeto
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