Page 73 - Novembre | Dicembre 2024 , I'M Magazine
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apoli, un gioiello celeste incasto-
nato tra le colline, è la dimora di
un tesoro nascosto tra i secoli e le
costellazioni. L'Osservatorio Astro-
nomico di Capodimonte, un luogo
Ndove la scienza si fonde con la poe-
sia, ci invita a sollevare lo sguardo al di là delle nu-
vole e a immergerci nel mistero dell'universo.
Il viale alberato che conduce all'osservatorio sembra
una strada magica, illuminata dalla luce delle stelle
e circondata da una quiete che solo il cielo notturno
può offrire. Le foglie degli alberi danzano al ritmo di
un vento cosmico, preparando i visitatori a entrare
in un regno dove le leggi della fisica si fondono con il
fascino intramontabile della scoperta.
Varcato il portone di Capodimonte, ci si trova im-
mersi in una sinfonia di sapere astronomico e bel-
lezza architettonica. Il palazzo reale, che ospita l'os-
servatorio, è un monumento che parla di secoli di ri-
cerca, di sogni coltivati tra le pagine di libri antichi
e di osservazioni che hanno sfidato il tempo.
L'osservatorio, un faro intellettuale che guida gli
occhi curiosi attraverso le costellazioni e le galassie
lontane, custodisce telescopi che sembrano porte
verso mondi ignoti. Gli astronomi, moderni poeti
delle stelle, scrutano il cielo notturno con gli occhi
pieni di meraviglia, cercando risposte a domande che
affascinano l'umanità da sempre.
Le cupole dell'osservatorio si aprono come fiori co-
smici, rivelando segreti che solo il buio della notte
può svelare. Il silenzio è rotto solo dal sussurro degli
strumenti scientifici e dallo scorrere delle pagine di
quaderni di appunti, dove le osservazioni si trasfor-
mano in poesie matematiche.
Ma non è solo la scienza a far brillare l'Osservatorio
di Capodimonte; è anche la connessione tra l'uomo
e l'universo, tra la terra e il cielo. Gli eventi culturali
che si svolgono in questo luogo sono come stelle ca-
denti che illuminano la mente e l'anima, portando
consapevolezza e conoscenza.
Fu sotto il regno di Giuseppe Bonaparte, con un de-
creto datato 29 gennaio 1807, che nacque questo
luogo di saggezza celeste, nel secolare monastero di
san Gaudioso a Caponapoli.
L'architetto del firmamento partenopeo, Giuseppe
Cassella, fu il primo direttore dell'osservatorio, un
pioniere che aprì le porte dell'indagine celeste. Ma
L’osservatorio, un faro intellettuale con l'ascesa di Gioacchino Murat al trono, una nuova
epopea prese forma. Federigo Zuccari, il nuovo astro-
che guida gli occhi curiosi attraverso guida, chiese al re francese la creazione di un edificio
monumentale, e così nacque il nuovo osservatorio, il
le costellazioni e le galassie lontane, cui primo mattone fu posato il 4 novembre 1812.
Il luogo prescelto per questa avventura astrale fu la
collina di Miradois, un altare naturale affacciato
custodisce telescopi che sembrano sulla reggia di Capodimonte, offrendo uno spettacolo
ineguagliabile della città e del golfo di Napoli. L'ar-
porte verso mondi ignoti. Gli chitetto Stefano Gasse, maestro di stile neoclassico,
trasformò il progetto in realtà, dando vita a un edi-
astronomi, moderni poeti delle stelle, ficio maestoso, il primo del suo genere nella capitale
del Regno di Napoli.
scrutano il cielo, cercando risposte a Ferdinando I di Borbone vide il completamento di 73
questo capolavoro nel 1819, sotto l'attenta supervi-
domande che affascinano l'umanità. sione dell'astronomo Giuseppe Piazzi e dell'archi-
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