Page 40 - Gennaio | Febbraio 2023 , I'M Magazine
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videro "apparire" una luce proprio dalla
            posizione dove sarebbe poi stata edificata
            la chiesa, e dove si trova ancora oggi.
            Molte scalinate sono scomparse e ricor-
            date solo nei libri di storia o nelle antiche
            tele con vedute della città; alcune furono
            interrate  o  trasformate  in  semplici  di-
            scese per dar maggior viabilità alle car-
            rozze e, in un secondo momento, anche al
            traffico automobilistico. Comunque sia,
            oltre a quelle più vaste e storicamente ri-
            levanti,  numerosissime  altre  sono
            tutt'oggi esistenti costituendo oggi come
            allora, un tipico elemento caratterizzante
            l'urbanistica di Napoli.
            La Salita della Pedamentina, ad esempio,  Calata San Francesco
            è un complesso sistema di discese gradi-
            nate, 414 scalini Patrimonio dell'Uma-     Ognuna delle scale di Napoli è uno scrigno
            nità, che collegano la Certosa di San Mar-
            tino al Corso Vittorio Emanuele. Percorsa  ortogonale di ricchezze e misteri, quelli che erano
            in  discesa,  offre  pregevoli  vedute  sulla  corridoi di piccoli borghi rurali e in mezzo alla
            Baia di Napoli, mentre costeggia gli orti
            e i giardini dell'adiacente Certosa. Altro      collina verde oggi sono la cerniera
            gioiello verticale di Napoli, le Rampe del  di collegamento tra il centro storico e i progrediti
            Petraio, che prendono il loro nome dalla
            natura estremamente pietrosa del terri-     quartieri, tra l’intramontabile tradizione
            torio su cui sono sorte. Da Sant’Elmo a
            Castel dell’Ovo in 25 minuti, un percorso          e il riscatto della modernità.
            curvilineo che curva dopo curva conduce
            in Largo del Petraio, lo spiazzo col taber-
            nacolo di una Madonna sorridente e di
            fronte la fontanella col lavandino, poco
            dopo due sedie sono state aggiunte alle
            panchine al sole vista Capri.
            Anche la Calata San Francesco è puntel-
            lata  di  edicole  votive  con  Santi  e  Ma-
            donne.  Con  le  sue  mura  dai  colori  pa-
            stello, dove il sole si ferma ai piani supe-
            riori, ma di sopra un cielo azzurro, resi-
            sterle  è  impossibile.  Quando  la  si  im-
            bocca, sembra che punti diritta verso il
            mare  di  Castel  dell'Ovo,  una  "viuzza"
            ricca di sorprese e misteri, che volge ad
            est e svela preziosi giardini mediterranei
            ricchi di aranci, olivi e fichi d’India.
            Su e giù per le scale di Napoli, si snoda la
            salita del Moiariello, un percorso che col-
            lega via Foria a Capodimonte, partendo
            dalla Veterinaria, alle spalle dell’Orto Bo-  Rampa Santa Caterina da Siena
            tanico. Pur essendo situata in una delle
            zone più popolose della città, questa sca-
            linata è lontana dai rumori urbani e dallo
            smog, ed è per questo motivo che non tutti
            conoscono questo grazioso borgo. Le scale
            conducono infine all’Osservatorio di Ca-
            podimonte, da dove parte un altro per-
            corso consigliato: la salita Miradois, che
            coi suoi terrazzi verdi ed ex vigneti che
            scendono da Capodimonte al centro, con-
            sente ancor oggi di assistere allo spetta-
            colo della natura rurale di un tempo; tra
       40   tutte le scale di Napoli, infatti, questa sa-
            lita è quella che è rimasta inalterata nel


            i’M  GENNAIO-FEBBRAIO 2023  Salita del petraio
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