Page 49 - Settembre - Ottobre 2018 | I'M Magazine
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ALESSANDRO
PREZIOSI
“A un certo punto
è necessario diventare adulti”
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24 anni, mentre faceva praticantato in un prestigioso
studio legale, dopo aver conseguito la laurea in Giuri-
sprudenza con il massimo dei voti, annunciò ai suoi ge-
nitori che fare l’avvocato non gli interessava più. Col peso
della disapprovazione, partì alla volta di Milano per stu-
Adiare all’Accademia dei Filodrammatici. Intanto faceva
il cameriere per 50 mila lire al giorno. In nome del suo amore per il tea-
tro, nel quale esordì alla grande con l’Amleto insieme a Kim Rossi Stuart.
Una carriera decollata subito e che non ha mai subito una battuta d’ar-
resto. La critica lo stima moltissimo e i maestri del cinema lo chiamano
ad interpretare personaggi difficili e mai scontati. Come quello di Van
Gogh con cui ha esordito in teatro la scorsa primavera. Un personaggio
psicologicamente molto complesso, nel quale Preziosi si è dovuto adden-
trare, lavorando contemporaneamente ad altri progetti, per cinema e tv.
Senza mai fermarsi.
Teatro, cinema e tv. In quali progetti la vedremo prossima-
mente?
Sto lavorando a una serie in tre puntate per Mediaset in uscita a gennaio
dal titolo “Non mentire”, con contenuti molto attuali. Parla della possi-
bilità che una donna possa approfittare dell’ingenuità dell’uomo, dichia-
randosi stuprata. È la parola dell’uomo contro quella della donna, ispi-
rata a una serie inglese. Ad ottobre, invece, esce un film tv per la regia
di Campiotti presentato al Giffoni Fim Festival, si chiama “Liberi di sce-
gliere”, incentrato sulla ’Ndrangheta. Poi sarò in una commedia roman-
tica per il cinema “Nessuno come noi” di Di Biase.
Al teatro riprenderà “Vincent Van Gogh – l’odore assordante del
bianco”. Come è stato interpretare un artista così complesso?
Porterò lo spettacolo a novembre e dicembre al Manzoni di Milano. La sto-
ria è incentrata sui due anni in cui Van Gogh è stato chiuso in manicomio.
L’autore Stefano Massini immagina che il luogo in cui è rinchiuso in de-
genza sia tutto bianco, nel quale l’artista non ha la possibilità di dipingere.
Viene curato secondo le tecniche dell’epoca con bagni in delle vasche calde
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