Page 33 - Maggio | Giugno 2024 , I'M Magazine
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guardarla in foto o cartolina, Procida ha
                                                                      l'atmosfera  di  un  quadro  di  Édouard
                                                                      Manet: fascino e suggestione in una pen-
                                                                      nellata del pittore che restituisce la pla-
                                                                      cida tranquillità del borgo marinaro, in
                                                          A febbraio quasi deserto, che attende di ri-
                                                          velarsi ai turisti che torneranno a popolarlo quanto
                                                          prima, riscoprendone la secolare bellezza. La più piccola
                                                          isola dell’arcipelago campano si presenta così: dall’iso-
                                                          lotto di Vivara al variopinto borgo di Marina Corricella,
                                                          dove le scogliere proteggono l'abitato che è, da sempre,
                                                          icona universale di bellezza mediterranea. E da oggi la
                                                          piccola isola di Arturo aggiunge alla già consistente
                                                          lista l’ennesimo motivo per visitarla: è stata proclamata
                                                          Capitale italiana della cultura soprattutto, dicono, per
                                                          la sua dimensione patrimoniale e paesaggistica. Tan-
                                                          tissimi gli anfratti da vedere, i reticolati di viuzze da
                                                          percorrere a passo lento, e le spiagge da visitare. Ap-
                                                          pena sbarcati a Marina Grande, lo spettacolo che si pre-
                                                          senta è un suggestivo e variopinto esempio di architet-
                                                          tura locale, il cui pezzo più pregiato è l'imponente Pa-
                                                          lazzo Montefusco che sorge proprio davanti al molo di
                                                          approdo. Detto anche Palazzo Merlato per via della
                                                          splendida merlatura che lo caratterizza, questo edificio
                                                          del XII secolo è stato un tempo la residenza estiva del
                                                          re.
                                                          Pur conservando l'atmosfera tipica di un villaggio di pe-
                                                          scatori, dove ancora oggi si vende il pesce fresco diret-
                                                          tamente dalle barche, Marina Grande è il centro sociale
                                                          di Procida. Qui si trovano botteghe di artigianato locale,
                                                          ma anche bar e ristoranti molto apprezzati da nativi e
                                                          turisti che scelgono l'isola per soggiorni e vacanze.
                                                          Percorrendo la vivace Via Roma fino alla piazzetta San-
                                                          cio Cattolico si possono scorgere due simboli religiosi
                                                          assai cari ai marittimi procidani: il crocifisso ligneo del
                                                          1845 e la Chiesa di Santa Maria della Pietà, il cui ca-
                                                          ratteristico campanile barocco non passa certo inosser-
                                                          vato.
                                                          Definita per la sua posizione la “Terrazza di Procida”,
                                                          Sèmmarèzio è una meravigliosa piazzetta che, a seguitò
                                                          dell’impiccagione di sedici cittadini colpevoli di aver
                                                          aderito alla Repubblica napoletana, cambiò il nome in
                                                          Piazza dei Martiri. Dominano la piazza il Santuario di
                                                          Santa Maria delle Grazie, un bellissimo esempio di ar-
                                                          chitettura in stile barocco e il Palazzo De Iorio, edificato
                                                          nella seconda metà del XVIII sulle fondamenta di un
                                                          edificio gotico. Lasciandoci Sèmmarèzio alle spalle, tro-
                                                          viamo Sant'Antonio, che è la zona centrale dell’isola di
                                                          Procida. Il fulcro è Piazza Olmo, piccolo spiazzo da cui
                 Procida ha l’atmosfera                   si diramano tante piccole arterie che conducono in posti
                                                          assolutamente da visitare. Da qui, infatti, è possibile
                di un quadro di Édouard                   raggiungere a piedi ogni punto dell’isola: niente dista
                                                          dalla piazza più di 1 km e mezzo!
              Manet: fascino e suggestione                A destra della piazza, prendendo via Flavio Gioia, si
                                                          raggiungono la famose Spiaggia del Ciraccio e Spiaggia
           in una pennellata del pittore che              del Ciracciello, delimitate da due splendidi faraglioni
                                                          tufacei. È questo il tratto sabbioso più lungo di tutta l’i-
           restituisce la placida tranquillità            sola e il più ricco di stabilimenti e chioschetti, dove il
                                                          sole è presente tutto il giorno e il maestrale soffia di fre-
                   del borgo marinaro.                    quente nel pomeriggio. La spiaggia del Ciracciello è
                                                          chiamata  anche  la  Spiaggia  della  Chiaiolella  la  cui
                                                          costa è caratterizzata da fondali bassi e dalla presenza  33
                                                          variegata di aree rocciose e altre ricoperte da una rigo-


                                                                                          i’M  MAGGIO-GIUGNO 2024
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