Page 54 - Gennaio | Febbraio 2025, I'M Magazine
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via nel mio momento più bello.

            Un pregio e un difetto.
            Pregio  e  difetto  in  me  sono  la
            stessa cosa: sono troppo buono.

            Sei rimasto, infatti, identico al
            Salvatore di dieci anni fa, no-
            nostante il successo. C’è qual-
            cosa che è cambiato?
            Sono  la  stessa  persona  di  dieci
            anni  fa,  l’unica  cosa  che  è  cam-
            biata è il modo in cui gli altri mi
            vedono e di conseguenza la perdita
            della privacy, che però è compen-
            sata dall’affetto della gente.

            Questo fuoco che ti anima, lo
            avevi sin da bambino?
            Avevo un grande fuoco dentro sin
            da bambino. Ero Attila, il flagello
            di Dio. Studiavo poco ma appren-
            devo in fretta. Ero croce e delizia
            delle maestre, che da un lato mi
            sgridavano  perché  ero  ribelle,
            dall’altro mi amavano perché ero
            fuori categoria.
    “               Il mio destino era certamente segnato, io credo molto nel fatto che ci sia un           “



                           grande disegno per ognuno di noi. Anche se siamo convinti
                       di plasmare il nostro destino, io credo, invece, che sia tutto già scritto.





            Non solo set ma anche scrit-
            tura. Hai chiuso la tua prima
            trilogia. Ce ne parli?
            Il  19  novembre  è  uscito  il  mio
            terzo  romanzo  “Le  streghe  di
            Lourdes”  che  chiude  la  trilogia
            dopo “Lo sciamano” ed “Eclissi di
            sangue”. È un thriller esoterico,
            non è fantascienza. L’idea è nata
            di getto, anzi ho un tale flusso di
            coscienza che mi serve qualcuno
            che riesca a farmi incanalare le
            idee.

            Com’è nata l’idea di scrivere?
            La scrittura è nata dall’esigenza di
            trasporre idee che non mi propo-
            nevano sul lavoro, ma che mi affa-
            scinavano, così ho deciso di scri-
            vere delle storie che mi piacerebbe
            diventassero tre film.
            buono..
       54   I’m?
            Come dicevo prima, ahimé, troppo



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