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Progettata dall'architetto Luigi Vanvitelli e inaugurata nel 1780,
la Reggia di Caserta rappresenta una delle più imponenti
realizzazioni dell'architettura neoclassica in Europa.
simbolo della grandiosità e del potere del Regno, è stata la sala
più a lungo in lavorazione. Destinata alle pubbliche udienze fin
dai progetti di Vanvitelli, fu l'ultima a essere completata, con i
lavori che iniziarono nel 1811 sotto Gioacchino Murat e furono
conclusi nel 1845 da Ferdinando II di Borbone, in occasione del
VII Congresso degli Scienziati Italiani.
Quasi tutti i migliori artisti napoletani dell'epoca parteciparono
alla decorazione della Sala del Trono, che con l'abbondante uso
dell'oro esprimeva il fasto della corte. Le pareti sono arricchite
da allegorie classiche, simboli borbonici e medaglioni con i ri-
tratti dei re di Napoli. Sul fondo della sala troneggia il trono in
legno intagliato e dorato, tappezzato di velluto, mentre l'impo-
nente affresco sulla volta, realizzato da Gennaro Maldarelli, ri-
corda la posa della prima pietra del Palazzo nel 1752.
Tra le altre splendide sale della Reggia c'è la Sala di Alessandro,
dedicata al grande condottiero Alessandro Magno. Al centro
della facciata sud del Palazzo Reale, questa sala è decorata con
un grandioso affresco di Mariano Rossi, intitolato "Il matrimonio
di Alessandro il Macedone e Roxane" (1787). La Sala di Alessan-
dro ha subito numerose trasformazioni nel corso delle vicende
politiche del Regno di Napoli: utilizzata inizialmente come sala
da pranzo dalla famiglia reale, fu convertita in sala del trono du-
rante la dominazione francese e decorata con bassorilievi e di-
pinti che esaltavano le imprese di Gioacchino Murat. Al ritorno
dei Borbone, ogni riferimento ai Murat fu rimosso e sostituito
con le opere attuali. Tra i pezzi più pregiati della collezione di
arredi della Reggia ci sono i troni in legno dorato, unica testimo-
nianza del periodo napoleonico.
Non meno affascinante è la Sala degli Specchi, dedicata a Maria
Carolina d’Asburgo, consorte di Ferdinando IV. Nota per il suo
22 carattere complesso, Maria Carolina utilizzava la sua sala da
bagno, con i mobili rococò e gli eleganti specchi veneziani per ri-
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