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tante Cristo in trono in mezzo agli Evan-
gelisti. Rivestito di maioliche a mosaico
è anche lo splendido campanile romanico
che domina sull’intera cittadina costiera.
Scalo obbligato è Piazza del Duomo, poi-
ché oltre alla Cattedrale di Sant’Andrea,
offre la possibilità di rilassanti ristori,
con i bar e le gelaterie dall’inconfondibile
colore giallo limone: sedersi e sorseggiare
un drink è il must della stagione estiva
per chi trascorre le vacanze in questo an-
golo di paradiso.
Rione Vagliendola è il suggestivo scorcio
che sazierà i famelici d’arte: qui vi si pos-
sono trovare le vecchie abitazioni aristo-
cratiche e le case turrite, ma la vera at-
trazione è il popolare Museo della Carta,
che ospita i macchinari e le attrezzature,
opportunamente restaurati e perfetta-
mente funzionanti, impiegati nell'antica
cartiera per realizzare la carta a mano.
Gli amalfitani avevano appreso dagli
Arabi le tecniche per la produzione di
carta che allora veniva chiamata carta
bambagina, dal nome della città araba El
Mambig. La carta amalfitana venne ini-
Rione Vagliendola è il suggestivo scorcio che sazierà i famelici d’arte: qui vi si
possono trovare le vecchie abitazioni aristocratiche e le case turrite, ma la vera
attrazione è il popolare Museo della Carta, che ospita i macchinari
e le attrezzature, opportunamente restaurati e perfettamente funzionanti,
impiegati nell'antica cartiera per realizzare la carta a mano.
zialmente utilizzata per scritture pri-
vate, atti giudiziari e valori bollati in
tutte le città dell’Italia Meridionale,
presso le corti degli Angioini, degli Ara-
gonesi, del Vicereame Spagnolo e della
corte Borbonica. Furono molti gli stra-
nieri che, attirati dalla qualità del pro-
dotto, arrivavano a Napoli per stampare
le loro opere sulla carta d’Amalfi.
Anche per gli amanti del trekking, vi è la
Valle delle Ferriere, una riserva naturale
che conduce dai Monti Lattari verso
Amalfi, attraversando i boschi e ruscelli.
Il nome deriva proprio dai ruderi di fer-
riere di origine medievale che è possibile
trovare lungo il percorso. Lungo più di 5
km, il percorso non è faticoso e si svi-
luppa tra boschi, ruscelli, limoneti e vi-
gneti, nonché tra le cascate e le rapide
del Rio Canneto, un tempo utilizzato
come forza motrice dei mulini delle anti-
che cartiere.
Un altro suggestivo itinerario della Co-
42 stiera Amalfitana è quello che conduce
alla alla Torre dello Ziro, l’antica fortezza
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