Page 80 - Gennaio | Febbraio 2022 , I'M Magazine
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di Leopardi non furono gettate in una fossa comune  quistatori normanni, col consenso interessato della
            –  come  le  severe  norme  igieniche  richiedevano  a  Chiesa di Roma, permisero a un filosofo e negromante
            causa del colera che colpiva la città – ma inumate nel-  inglese di nome Ludowicus di profanare il sepolcro di
            l'atrio della chiesa di San Vitale, sulla via di Pozzuoli  Virgilio e di asportare il vaso con le sue ossa, al fine
            presso Fuorigrotta. Nel 1939 la sua tomba, spostata  di  indebolire  e  sottomettere  Napoli  al  potere  nor-
            al Parco Vergiliano a Piedigrotta fu dichiarata monu-  manno distruggendo l’oggetto di culto che era la base
            mento nazionale.                               simbolica della sua autonomia.
            La Tomba di Virgilio si trova su un sentiero nello  I resti di Virgilio furono salvati dalla popolazione che
            stesso parco che, con varie rampe, percorre le pendici  li trasferì all’interno di Castel dell'Ovo, ma in seguito
            delle colline. Lungo questo viale si trova una nicchia  vennero sotterrati e nascosti per sempre, dove ora si
            scavata nella parete, contenente la scultura a mezzo  trovano, ad opera dei Normanni. Da allora però i na-
            busto di Virgilio che poggia su una piccola colonna,  poletani ritennero che il potere protettivo del Poeta
            dono fatto negli anni Trenta dall’Accademia dell'Ohio.  verso la città fosse vanificato e la storia di Napoli (ca-
            La presenza della tomba del poeta è ricordata anche  ratterizzata da lunghe dominazioni straniere e dalla
            da un'iscrizione all'interno di una seicentesca edicola,  mancanza di autonomia) nei secoli successivi al XII
            voluta dal Viceré Pietro d'Aragona.            sembra confermare tale convinzione.
            Anche  Virgilio,  come  Leopardi,  ebbe  molta  impor-  Il ricordo di Virgilio nel popolo napoletano rimase
            tanza per Napoli. La sua fama dopo la morte fu tale  però sempre vivo. Alla fama di Sapiente, con il tempo
            che egli fu considerato una divinità degna di ricevere  si affiancò quella di Mago inteso nella tradizione po-
            onori, lodi, preghiere e riti sacri. Già Silio Italico (ap-  polare napoletana, come uomo che conosce i segreti
            pena un secolo dopo), che acquistò la villa e la tomba  della natura e li usa a fin di bene. Di tale interpreta-
            di Virgilio, istituì una celebrazione in memoria del  zione resta un insieme di leggende, come quella che
            Mantovano nel suo giorno di nascita (le Idi di Otto-  lo vede costruttore del Castel dell'Ovo edificato sopra
            bre). Questa celebrazione si tramandò anno per anno  il guscio di un uovo magico di struzzo che si sarebbe
            nei primi secoli dell'era volgare, diventando un punto  rotto nel caso la fortezza fosse stata espugnata, op-
            di riferimento importante per il popolo napoletano  pure quella che riguarda la creazione e l'occultamento
            che vide in Vergilius il suo secondo patrono e spirito  sotterraneo di una specie di palladio (una riprodu-
            protettore della città di Napoli dopo la vergine Parte-  zione in miniatura della città di Napoli contenuta in
            nope.                                          una bottiglia vitrea dal collo finissimo) che per magia
            Ai suoi resti fu attribuito il potere di proteggere la  protesse la città dalle sciagure e dalle invasioni finché
       80   città dalle invasioni e dalle calamità. Egli divenne in  non fu trovato e distrutto da Corrado di Querfurt,
                                                           cancelliere dell’imperatore Enrico VI inviato nel XII
            particolare un simbolo dell’identità e della libertà po-  secolo a conquistare il Regno di Sicilia..
            litica di Napoli: fu per questo che nel XII secolo i con-

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