Page 58 - Gennaio | Febbraio 2020 , I'M Magazine
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terio. L’altare maggiore del 1705,
            non ultimato, è in legno dorato e
            dipinto come se fosse marmo. Nel
            coro, le grandi tele alle pareti sono
            dei più importanti artisti del XVI
            secolo:  Jusepe  de  Ribera,  Batti-
            stello Caracciolo, Massimo Stan-
            zione e Guido Reni.
            Gli armadi in noce collocati nella
            sagrestia monumentale sono rive-
            stiti di tarsie lignee ad opera di ar-
            tisti fiamminghi e napoletani. La
            Cappella del Tesoro ha in sé veri e
            propri capolavori come la Pietà di
            Ribera  (1637)  sull’altare,  e  nella
            volta il Trionfo del pittore napole-
            tano Luca Giordano.
            Ma è il chiostro la vera perla della
            Certosa, e quella di San Martino
            ne ha ben due: il Chiostro Grande,
            con  le  celle  dei  monaci  certosini
            che godevano di una spettacolare


                 È il chiostro la vera perla della Certosa, e quella di San Martino

                ne ha ben due: il Chiostro Grande, con le celle dei monaci certosini
             che godevano di una spettacolare vista sul Golfo di Napoli, e il Chiostro

             dei Procuratori, contornato da arcate in piperno e marmo bianco, con
              al centro un bellissimo pozzo decorato.  In primavera, i giardini della

                   Certosa sono un balsamo per l’anima e ritagliarsi un’ora per
               percorrerli, circondati da molteplici specie arboree e floreali, regala

                 un momento di rincuorante quiete, lontani dallo stress del centro.



            vista sul Golfo di Napoli, e il Chio-
            stro dei Procuratori, contornato da
            arcate in piperno e marmo bianco,
            con al centro un bellissimo pozzo
            decorato.
            In primavera, i giardini della Cer-
            tosa sono un balsamo per l’anima
            e ritagliarsi un’ora per percorrerli,
            circondati da molteplici specie ar-
            boree  e  floreali,  regala  un  mo-
            mento di rincuorante quiete, lon-
            tani dallo stress del centro.
            Si  parte  dalla  sommità  di  San
            Martino e si scende lungo la collina
            del  Vomero,  per  arrivare  all'al-
            tezza del corso Vittorio Emanuele,
            per ritrovarsi poi precipitati, nuo-
            vamente, nei suoni e nel trambu-
            sto della città ai piedi Vesuvio, da
            tosa che domina Parthenope..
       58   dove è possibile ammirare, nella
            sua imponente maestosità, la cer-



            i’M  GENNAIO-FEBBRAIO 2020
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