Page 56 - Gennaio | Febbraio 2020 , I'M Magazine
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tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Sette-
            cento, ha subìto profondi cambiamenti.     La volta, che mantiene intatta la sua
            Un eccellente restauro ci consegna il suo attuale
            ordinamento preservando intatta la fedele per- struttura originaria trecentesca,
            cezione del luogo religioso, e il suo itinerario  venne dipinta da Giovanni
            museale (fu adibita a polo museale dopo l’unità
            d’Italia) alterna testimonianze della storia di  Lanfranco (1637-40) che rese
            Napoli  a  panorami  mozzafiato  percepibili  da
            giardini e loggiati.                       magnificamente l’Ascensione di
            Con gli anni, la Certosa ha arricchito il suo pre-
            stigioso e prezioso patrimonio artistico, storico  Cristo in un tripudio di luce dorata.
            e architettonico fatto di arredi, sculture, marmi,
            affreschi e dipinti. Nell’ampio cortile risalta al-  La Fortezza, la Carità e i quattro
            l’occhio, per la sua amenità, la facciata esterna
            della chiesa: uno scrigno di pittura e scultura  gruppi di cherubini illustrano, in
            napoletana del Seicento e Settecento. Le cap-
            pelle,  ai  lati  della  navata,  sono  riempite  da tutto il loro splendore, le rare qualità
            splendide  tarsie  marmoree,  particolarmente
            preziose nella cappella dedicata a San Bruno, del maestro Giuseppe Sanmartino
            promotore dell’Ordine certosino.
            La volta, che mantiene intatta la sua struttura che nel 1754 le realizzò. L’opulenta
            originaria trecentesca, venne dipinta da Gio-
            vanni Lanfranco (1637-40) che rese magnifica- balaustra di marmo precede la zona
            mente l’Ascensione di Cristo in un tripudio di  del presbiterio. L’altare maggiore del
            luce dorata. La Fortezza, la Carità e i quattro
            gruppi di cherubini illustrano, in tutto il loro  1705, non ultimato, è in legno dorato
       56   splendore, le rare qualità del maestro Giuseppe
            Sanmartino che nel 1754 le realizzò. L’opulenta  e dipinto come se fosse marmo.
            balaustra di marmo precede la zona del presbi-


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