Page 22 - Settembre | Ottobre 2024 , I'M Magazine
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Progettata dall'architetto Luigi Vanvitelli e inaugurata nel 1780,

                   la Reggia di Caserta rappresenta una delle più imponenti
                      realizzazioni dell'architettura neoclassica in Europa.



            simbolo della grandiosità e del potere del Regno, è stata la sala
            più a lungo in lavorazione. Destinata alle pubbliche udienze fin
            dai progetti di Vanvitelli, fu l'ultima a essere completata, con i
            lavori che iniziarono nel 1811 sotto Gioacchino Murat e furono
            conclusi nel 1845 da Ferdinando II di Borbone, in occasione del
            VII Congresso degli Scienziati Italiani.
            Quasi tutti i migliori artisti napoletani dell'epoca parteciparono
            alla decorazione della Sala del Trono, che con l'abbondante uso
            dell'oro esprimeva il fasto della corte. Le pareti sono arricchite
            da allegorie classiche, simboli borbonici e medaglioni con i ri-
            tratti dei re di Napoli. Sul fondo della sala troneggia il trono in
            legno intagliato e dorato, tappezzato di velluto, mentre l'impo-
            nente affresco sulla volta, realizzato da Gennaro Maldarelli, ri-
            corda la posa della prima pietra del Palazzo nel 1752.
            Tra le altre splendide sale della Reggia c'è la Sala di Alessandro,
            dedicata al grande condottiero Alessandro Magno. Al centro
            della facciata sud del Palazzo Reale, questa sala è decorata con
            un grandioso affresco di Mariano Rossi, intitolato "Il matrimonio
            di Alessandro il Macedone e Roxane" (1787). La Sala di Alessan-
            dro ha subito numerose trasformazioni nel corso delle vicende
            politiche del Regno di Napoli: utilizzata inizialmente come sala
            da pranzo dalla famiglia reale, fu convertita in sala del trono du-
            rante la dominazione francese e decorata con bassorilievi e di-
            pinti che esaltavano le imprese di Gioacchino Murat. Al ritorno
            dei Borbone, ogni riferimento ai Murat fu rimosso e sostituito
            con le opere attuali. Tra i pezzi più pregiati della collezione di
            arredi della Reggia ci sono i troni in legno dorato, unica testimo-
            nianza del periodo napoleonico.
            Non meno affascinante è la Sala degli Specchi, dedicata a Maria
            Carolina d’Asburgo, consorte di Ferdinando IV. Nota per il suo
       22   carattere complesso, Maria Carolina utilizzava la sua sala da
            bagno, con i mobili rococò e gli eleganti specchi veneziani per ri-


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