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MARIO TALARICO

Sconfiggere la negatività restando bambini

af=fi^of^=`^oilkf star, ma anche il classico gentleman napoletano.
ra il 1860 quando Giovanni Buongio-
E vanni costruiva i suoi primi ombrelli e Nonostante il successo internazionale, lo spirito
non è mai cambiato. Entrando da Talarico la sen-
mandava avanti la sua ditta, al tempo
chiamata “Al Giapponese”. La figlia
sazione è quella di entrare ancora in un’antica bot-
tega napoletana, fra caffè, fotografie storiche, ri-
Emilia sposò nel 1890 Achille Talarico,
figlio di un noto pittore della, ormai
estinta, corte reale. Da allora, di padre in figlio, i sate e arnesi da lavoro. Abbiamo incontrato Mario
proprio nel suo santuario dove, circondato dai suoi
loro discendenti hanno mandato avanti il sogno di ombrelli, ci ha raccontato i suoi esordi in bottega e
Buongiovanni. Oggi, dopo 160 anni, Mario Talarico ha spiegato il segreto della positività anche in un
è l’ultimo ombrellaio artigianale di Napoli, forte di momento storico così drammatico.
sei generazioni, ma concentrato sul futuro. “Sono cresciuto nella bottega del nonno, che faceva
Come più di un secolo fa, il nome Talarico campeg- sia pelletteria che ombrelli, quindi ho respirato sin
gia a via Toledo 329, all’ingresso dello storico punto da bambino l’artigianato. Tra pelli e gli ombrelli,
vendita, e nell’adiacente vicoletto di Vico a Due ho scelto i secondi, perché di piovere non smetterà
Porte a Toledo, sede del laboratorio ed altro punto mai”.
78 vendita. Dal cuore di Napoli gli ombrelli Talarico Nel corso degli anni purtroppo ha visto tanti cam-
viaggiano per tutto il mondo, dal Giappone all’Au- biamenti, primo tra tutti gli imprenditori che si
stralia. I clienti sono turisti, personaggi famosi e sono fatti ammaliare dalla Cina per i suoi bassi

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