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L’Opinione
L’OSPITALITÀ OMERICA
DI FABRIZIO CARLONI
ono nato nei primi anni Cinquanta del costretti a vivere fuori casa su piazze in cui parenti
secolo scorso ed in questo settantennio ho ed amici fossero assenti. Ricordo con tenerezza le vi-
assistito al cambiamento molto pre- site a Terni, dove ha le radici la mia famiglia; zia Lo-
gnante di un gran numero di cose. Il fe- rena, sorella di mio padre, con il marito Tonino,
nomeno, vastissimo, ha riguardato a li- apriva la casa di tre stanze e servizi alla turba ulu-
Svello più contingente la tecnologia. Le lante che si presentava alla porta anche con breve
scoperte più importanti ai fini del miglioramento preavviso e tutti ed otto (siamo sei figli) trovavamo ri-
della vita sono state fatte per trascinamento durante covero e cibo più che sufficiente con la collaborazione
e dopo l’ultima guerra mondiale. Quel conflitto iniziò della vicina di casa, signora Imelde. A casa nostra,
con il biplano in legno e tela e terminò con gli aerei a una villa dei primi del Novecento nei Castelli Romani,
reazione inventati dagli italiani e sviluppati magnifi- venivano con cadenza ben stabilita una serie di per-
camente dai tedeschi; per non parlare dei missili e sonaggi che il progresso, con grave perdita, ha da de-
della bomba atomica. Come negare, al fine di una va- cenni dimenticato. Ricordo in particolare l’ombrellaio,
lutazione nella qualità della vita, l’effetto incredibil- lo stracciarolo ed il chiavaro, addetti alla riparazione
mente positivo dello sviluppo dell’informatica? Alla degli ombrelli, alla raccolta dei vestiti e lenzuoli con-
mia età si può fare un raffronto efficace tra la corri- sumati ed alla riparazione delle serrature ed alla du-
spondenza basata sui francobolli e le raccomandate e plicazione delle chiavi. Era parte del rito che, cono-
quella elettronica inviata in tempo reale con il cellu- scendoci, si presentassero, facendosi precedere dal
lare. Più poetica la prima che ha permesso di accedere loro richiamo caratteristico per ognuno dei loro me-
ad importanti testimonianze, efficacissima la seconda stieri, all’ora di pranzo. Nonna Olga, mamma di mia
che ci concede il tempo prima dedicato alle varie ot- madre, donna di fede tentennante ma di grande ca-
temperanze burocratiche, ai francobolli ed alla cera- rità nei comportamenti, li faceva sedere a tavola con
lacca. Così come era diverso e più oneroso viaggiare, noi a dispetto della loro rozzezza e dell’odore pun-
interagire con altre persone, fare le spese e mante- gente; e guai per chi contestasse la loro presenza.
nere i contatti o mangiare. Per i rapporti più aerei Come netto ho il ricordo dei primi globe-trotter fran-
(nel senso di aulici) ed i valori, il cambiamento è stato cesi con zaini e chitarra che alla fine degli anni Cin-
catartico e la gran parte delle virtù sono state accan- quanta vennero portati a casa da mia nonna che, sco-
tonate in nome di altre pulsioni attinenti alla sfera prii - si era laureata all’Università Suor Orsola Benin-
della morale. Tra questi (valori), nella famiglia, soda- casa da ragazza - parlava il francese correntemente. I
lizio capitale, le figure dei genitori, composti nella ge- giovani furono accolti ed ebbero la parte migliore di
neralità dei casi da un marito e da una moglie e più ciò che era disponibile in casa. In poche parole, sino
raramente di due fidanzati o da amanti, sono state ad una cinquantina di anni fa, l’ospitalità era omerica
soppiantate da soggetti generici e volatili e contin- e sacra ed era impossibile andare a trovare un parente
genti definiti “compagni”. Ma tra la marea di situa- od un amico senza che venisse portato il necessario in
zioni profondamente sovvertite, nella mia emotività tavola. I Bartolini, famiglia di contadini della Valne-
è particolarmente sofferta la percezione dei compor- rina, in Umbria, devoti amici di mio nonno Maceo
tamenti relativi all’ospitalità. Quando ero bambino il morto in guerra, non avevano dimenticato ciò che ave-
movimento sul territorio vano ricevuto e ci accoglievano
delle persone era molto con- secondo i canoni dell’antica Gre-
dizionato da questo sentire, Tra la marea di situazioni cia. Di quel mondo, con molti
ed accogliere un parente od profondamente sovvertite, vantaggi e disagi come capita
amico era un dovere sociale nei cambiamenti epocali, non è
molto radicato. Andare fuori nella mia emotività rimasto nulla e il pranzo di fa-
casa per lavoro, per ricor- è particolarmente sofferta miglia rimane un’occasione rara
renze o per diporto, preve- la percezione dei comportamenti e destinata ai parenti nostalgici
deva che si facesse riferi- relativi all’ospitalità. Quando ero del passato e disponibili ad
mento, per la logistica, ad un bambino il movimento sul territorio aprire casa. Qualche volta, nella
familiare o ad un amico; gli delle persone era molto circostanza, in quasi tutte le fa-
alberghi erano destinati al condizionato da questo sentire, miglie, si serve, affettuosa-
pubblico abbiente e le pen- d’acqua.. 15
mente, un caffè od un bicchiere
sioni, specialmente quelle ed accogliere un parente
più modeste, ad interlocutori od amico era un dovere carloni.f2@gmail.com
sociale molto radicato.
i’M GENNAIO-FEBBRAIO 2022