Page 56 - Novembre | Dicembre 2019 , I'M Magazine
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come Napoli. Ma io sono andata avanti come
un treno. La cosa positiva è che mi ha resa in-
dipendente economicamente e posso gestirmi
da sola. Poi ho un grande affetto dalle persone
e questo è molto bello. L’unico aspetto negativo
è che sei sempre sovraesposto, quindi se hai bi-
sogno di stare un po’ in disparte non puoi.
Come ricordi l’inizio di questa espe-
rienza?
Sono partita come un razzo. Ero una delle
prime e sono stata subito chiamata da molti
brand sia come testimonial che per le sponso-
rizzazioni. All’inizio non è stato facile perché
avevo le mie cose da fare a 14 anni, infatti
quando mi sono resa conto che non era più un
gioco, ho dovuto scegliere, e al quarto anno di
liceo ho lasciato gli studi per continuare questa
strada.
Come vivi gli haters?
Per me non è stato mai un problema, anzi que-
sta cosa mi ha cambiata molto e formata. Mi “
ha reso molto più sicura di me. Innanzitutto bi-
sogna fare un discrimine tra le critiche costrut- La vanità che ho io è più “interiore”
tive e le cattiverie gratuite. Le costruttive ser-
vono sempre. Se poi arrivano dalla mia fami- se così si può dire. Non sono molto
glia hanno un gran valore, ma se arrivano
dagli estranei non mi toccano. Le cattiverie vanitosa esteticamente, posso uscire
gratuite, quelle me le lascio scivolare addosso.
tranquillamente in tuta
La tua famiglia come ha affrontato la tua oppure con gli occhiali e struccata.
ascesa?
All’inizio la mia famiglia non riusciva a capire Ma sono certamente molto sicura
cosa stessi facendo. Mi controllavano, avevano
paura. Ma io sono sempre stata una ragazzina di me caratterialmente perché,
molto sveglia. Avverto subito il pericolo. Per nel bene e nel male, sono
quanto possa essere vivace e un po’ pazzarella,
ho la testa sulle spalle. Poi hanno capito e mi una persona autentica.
hanno aiutata. Quando i genitori impongono le
cose non sempre va bene.
Cosa è per te la vanità e quanto ti appar- “
tiene?
La vanità che ho io è più “interiore” se così si
può dire. Non sono molto vanitosa estetica-
mente, posso uscire tranquillamente in tuta
oppure con gli occhiali e struccata. Ma sono
certamente molto sicura di me caratterial-
mente perché, nel bene e nel male, sono una
persona autentica.
Quanto conta piacersi e piacere per fare
l’influencer?
Piacersi sta alla base di questo lavoro. Se non
credi in te stesso non puoi convincere gli altri.
Quanto a piacere, non si può piacere a tutti, ma
è normale che sia così.
Se ti chiedono “che lavoro fai”, cosa ri-
spondi?
56 Se mi chiedono che lavoro faccio dico influen-
cer, ma se dovessi spiegare bene direi che sono
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