Page 54 - Luglio | Agosto 2022 , I'M Magazine
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Com’è stato lavorare con David Cro-
            nenberg?
            Lavorare  con  Cronenberg  è  stato  sur-
            reale, così come l’universo raccontato nel                    “
            film,  seppur  piuttosto  concreto.  Rac-
            conta di un futuro in cui gli esseri umani            In tutti i miei personaggi
            imparano  a  sincronizzarsi  con  l’am-
            biente sintetico che li circonda.                       c’è sempre il mio Dna

            Com’è approdata ad un set così im-                 napoletano e ne sono contenta
            portante?                                               perchè ci rende unici
            Ho fatto un provino. Cercavano un per-
            sonaggio che potesse provenire da qua-            e distinguibili. Continuo a vivere
            lunque parte del mondo, bastava avesse
            un accento straniero.                              a Napoli, scelgo di restare qua
                                                              perchè ora sento di appartenere
            Com’è stato l’incontro con Cronen-
            berg?                                                a questo posto pur essendo
            Ero  molto  preoccupata  prima  di  cono-
            scere David. Era il mio primo progetto             io figlia del mondo. Ho vissuto
            in inglese. Poi l’ho incontrato e sono ri-
            masta sorpresa: è un intellettuale, ma
            non te lo fa pesare. Quando gli ho sotto-             e viaggio continuamente,
            lineato la sua genialità nell’aver scritto
            questo  film  vent’anni  fa  in  maniera               ma le radici sono forti.
            quasi profetica, lui molto semplicemente
            ha  risposto  che  scrivendo  di  fanta-
            scienza talvolta capita per sbaglio di in-                4 anni ad Istanbul“
            dovinare cose che poi si verificano dav-
            vero nel futuro. Ma io so che non è un
            caso, lui è un grandissimo intellettuale,
            è  un  esistenzialista  ed  oltre  ad  un
            grande talento naturale, dietro c’è tan-
            tissimo studio.

            Come lo descriverebbe?
            David  non  si  prende  sul  serio  pur  fa-
            cendo sul serio. È meravigliosa questa
            caratteristica che ho riscontrato anche
            negli altri attori con cui ho lavorato: il
            non essere ego riferiti. I miei colleghi
            sono stati molto generosi, non parlano
            mai di se stessi, sono sempre interessati
            all’altro, molto umili, inclusivi…

            Nel  film  ha  dovuto  trasformare  il
            suo volto, è stato impegnativo?
            Ho dovuto mettere delle protesi sul viso,
            pur mantenendo i miei lineamenti, ed è
            stato come realizzare un sogno nascosto.
            Infatti ho sempre desiderato vedermi di-
            versa, è stato catartico per me avere una
            nuova faccia.

            Oltre a Crime anche due serie tv. Ce
            ne parli?
            Su prime c’è “Bang Bang Baby” in dieci
            puntate nella quale interpreto Giusep-
            pina in dialetto calabrese. Unisce varie
            forme di racconto, è una serie molto par-
       54   ticolare nella quale mi sono tanto diver-
            tita. Mi ha permesso di esplorare varie     ^_fqlW=apnr^obaO


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